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Racconto della Roma Ostia 2010, scritto da Giacomo Guidi
Domenica mattina, 28 febbraio 2010, ho corso la mia prima mezza maratona, la celeberrima Roma- Ostia.
Primariamente, devo ringraziare l’amico e compagno di “scuderia” Fabio Neri senza il quale, tutto questo, non sarebbe stato possibile. Fabio mi ha fatto avvicinare allo stupendo mondo della “corsa” introducendomi, successivamente, tra i runners del famoso G.S. Amatori Podistica Arezzo.
Non smetterò mai di ringraziarlo perché gli devo veramente tanto.
E proprio Fabio si è occupato della nostra iscrizione alla gara e della prenotazione in albergo, dal momento che, da veri atleti consumati, ci siamo portati sul luogo della corsa il giorno prima.
Appena arrivati a Roma, il sabato pomeriggio, quando abbiamo ritirato il pettorale al Palalottomatica, ho iniziato a comprendere la portata del tutto.
Grande folla, numerosi stand di articoli sportivi, staff organizzatissimo, atleti di ogni parte d’Italia, società sportive di Andria, Bari, Oristano, Messina, Torino e oltre.
La cosa migliore è stata la presentazione dei Top Runners kenioti… sembrava di esser alla notte degli Oscar.
La sera abbiamo dormito ad Ostia, in un albergo internazionale pieno di atleti che dava al tutto, perdonatemelo, un vago sapore di Villaggio Olimpico.
La mattina, alzataccia alle ore 6:00, poi via verso Roma ( ore 7:00) con il trasporto navetta.
E nella città eterna, alla partenza, una marea di corridori mai vista. La sensazione è stata quella di partecipare non tanto ad una semplice gara, quanto ad un vero e proprio evento
Ripeto, sono nuovo all’affascinante mondo della corsa, ma non credo che il numero di iscritti alla Roma-Ostia sia facilmente riscontrabile in tante altre gare.
Eravamo ben più di 10 mila.
Con grande fiducia e stimolo, siamo entrati nelle “gabbie” e alle 9:35 è partita la nostra onda.
Emozionante. Non ci sono altre parole.
Un grande fiume umano e colorato ha invaso la famosa “ Cristoforo Colombo”, la strada che da Roma conduce al mare.
Il percorso è pianeggiante, se si esclude un falso-piano che, circa al km 9, sale per un po’ senza comunque farsi sentire troppo. Ritengo sia una corsa per velocisti, per puri passisti, dal momento che non ci sono strappi ne salite impegnative. E’ una distanza molto lontana dai nostri soliti percorsi collinari, dove i “mangia e bevi” mettono a dura prova fiato e gambe.
L’aspetto più coinvolgente è stato non vedere nulla davanti e ancora meno dietro. Eravamo circondati da runners, da chi, come noi, era lì solo per correre.
Insieme a Fabio abbiamo deciso di goderci la giornata, senza assilli di tempo o patemi legati al ritmo-gara. Ci siamo posizionati su un passo accettabile in modo da giungere, senza problemi, all’arrivo da freschi e navigati runners.
La corsa si snoda lungo la splendida pineta ostiense dove tra i vari punti di ristoro, abbiamo incontrato una vera e propria folla di spettatori che ci incitava calorosamente. Non vi dico nulla della banda musicale…solo la nazionale Carioca può vantare tanto.
Il momento, forse più duro, lo abbiamo vissuto negli ultimi due kilometri, quando un fortissimo vento contrario ci ha ostacolato non poco. Ma il più, ormai, era fatto.
Tagliare il traguardo è stata una grande soddisfazione, ancora di più è stato farlo insieme ad un amico.
 
Giacomo Guidi
The Silver Runner
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