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MECCANISMO DI REGOLAZIONE DELLA GLICEMIA

È basato sul controllo di due ormoni antagonisti secreti dal pancreas: l'INSULINA eil GLUCAGONE.

Effetti dell'insulina sul metabolismo
– promuove la costituzione delle riserve degli zuccheri nel fegato e nei muscoli.
– riduce il consumo di grassi e proteine in favore dei carboidrati, ovvero spinge le cellule a consumare i carboidrati piuttosto che proteine e grassi.


– promuove la formazione di trigliceridi a partire da carboidrati e proteine.
– favorisce l'immagazzinamento di grassi nel tessuto adiposo.

Effetti del glucagone sul metabolismo
– promuove la liberazione del glicogeno di riserva dal fegato che sotto forma di glucosio si riversa nel sangue.


– promuove il consumo di grassi e proteine a sfavore dei carboidrati, ovvero spinge le cellule a bruciare le proteine ed i grassi piuttosto che i carboidrati.
– promuove la mobilizzazione dei grassi dal tessuto adiposo.

In virtù di complessi meccanismi neurofisiologici, il perfetto equilibrio tra questi 2 ormoni (insulina e glucagone) consente alla glicemia di mantenersi in valori stabili.

Se la GLICEMIA SCENDE (durante il digiuno) il pancreas secerne GLUCAGONE che agisce sul fegato e libera glicogeno, determinando innalzamento del valore glicemico. Inoltre spinge le cellule ad utilizzare grassi e proteine come fonte di energia

Se la GLICEMIA SALE (durante il pasto), il pancreas secerne INSULINA che ordina al fegato di prelevare glucosio in eccesso dal sangue e di immagazzinarlo come riserva. La quantità massima "stivabile" nel fegato è di circa 70 gr. L'eccesso viene convertito in grasso e depositato nel tessuto adiposo.

In buona sostanza il nostro organismo si comporta così: quando c'è abbondanza di glucosio esso si adopera per consumarne il più possibile; quando c'è carenza cerca di conservarne il più possibile.

Spero che la "pillola" venga ben assorbita.

Nei prossimi giorni proseguiremo con le nostre somministrazioni

Un saluto a tutti i gli amici della Podistica Arezzo e a tutti coloro che decideranno di prendere questa medicina.

Marco Scrocca

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