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Maria Chiara Parigi, da stella delle Dolomiti a reginetta dell’Amiata

L'avevamo vista trionfare sulle tre cime di Lavaredo, il 30 giugno scorso, in occasione della The North Face Lavaredo Ultratrail, diventare in una splendida giornata di sole, la regina delle tre cime dolomitiche, patrimonio dell'Unesco, vincitrice assoluta della piccola Lavaredo, ovvero la Cortina Trail di 50 km e con un dislivello positivo di oltre 5000 metri. Parliamo di Maria Chiara Parigi, l'atleta aretina più rappresentativa di questo 2012, in forza alla Podistica Amatori Arezzo, che non perde occasione di mettere in luce tutto il suo talento finora tenuto nascosto. Ed è sulle montagne che Maria Chiara esprime tutto il suo potenziale, riuscendo a saltare come un capriolo da un sasso all'altro, da una cima all'altra, mantenendo posizioni di rilievo, favorendo l'invidia dei suoi avversari. E cosi, giusto per non dimenticare come si corre su strada, domenica 15 luglio, ha di nuovo gustato il percorso che da Abbadia San Salvatore porta alla vetta dell'Amiata, come dire, da una montagna all'altra il risultato di poco cambia; 13,200 km di pura e continua salita fra faggeti e alberi secolari, sorridente e per nulla stanca, controllando le avversarie è arrivata in cima in 1 ora e 9 minuti, seconda assoluta dietro la quotata avversaria marchigiana, Barbara Cimmarusti. La Parigi si è laureata vincitrice del Campionato Italiano UISP di categoria (F35), essendo la manifestazione valida come Campionato italiano di corsa in salita, nonché vice campionessa assoluta dietro la Cimmarusti da poco tesserata UISP.  Un'altra grande prova dunque per l'atleta aretina in forza all'Amatori Arezzo, che ormai da due anni a questa parte inanella vittorie e podi in ogni dove, su strada, sui sentieri di alta e bassa montagna, non avendo paura di affrontare il giorno e la notte, la nebbia, la luna, la pioggia, come nel caso del Malandrino Trail, ai primi del mese di giugno, sui monti impervi dell'appennino tosco-emiliano, altri 80 km corsi in compagnia della nebbia notturna, al buio con la sola luce frontale a farle compagnia. Maria Chiara è il vanto della città aretina e non finirà certo di stupirci; altri importanti traguardi l'attendono e lei, mentre in città si gioca a fare “i grandi atleti”, lei zitta e senza troppi clamori, riesce là dove molti uomini al solo pensiero rabbrividirebbero.  Ora l'attende l'impegno più grosso della sua stagione agonistica, fra due domeniche: La Trans D'Havet, valida come prova generale per il Mondiale di Ultratrail del 2013, quasi 90 km e quasi 6.000 metri di dislivello positivo di pura follia in notturna sulle piccole dolomiti vicentine, attraverso le mitiche e suggestive 52 gallerie del Pasubio, fra cime che svettano fra il cielo e le rocce intrise di storia, quella dei nostri nonni, dei nostri bisnonni, quelli che, dopo il 28 luglio, anche Maria Chiara Parigi potrà dire: “Questa è anche la mia storia!”.

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Testo e foto: Denise Quintieri
 

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