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Due giorni indimenticabili che mi hanno fatto riappacificare con il mondo del podismo, a mio modesto avviso, sempre più vuoto, sempre più ossessivo alla ricerca del tempo… perduto, fatto solo di apparenze, il best time e il premio, null'altro a contare! Un mondo per certi versi sempre più falso, come nuvole scure di certi sguardi ombrosi che non hanno di certo oscurato il cielo sopra il Chianti! … E neanche il mio di cielo che si confondeva con esso. Il sabato mattina è cominciato con circa 150 ragazzini delle scuole medie di Castelnuovo Berardenga: prima i giochi dentro il tendone, poi la corsa a staffetta per le vie del centro ove nessuno si è risparmiato, mentre via,via arrivavano da ogni parte d’Italia i podisti, gli amici e le loro famiglie per partecipare al banchetto offerto dall’organizzazione, 10 km non competitiva, 18 km Chianti Trail, 42 km per i puristi! Per tutti gli altri, la possibilità gratuita di assistere e passeggiare e soprattutto vivere e muoversi dentro un dipinto di Leonardo, mentre il vento soffiava bonario sulle creti! Il pomeriggio, un via vai di podisti, famiglie, bambini, alla ricerca del proprio alloggio, del pettorale da ritirare, il convegno organizzato all’uopo, le visite guidate, i parchi aperti per l’occasione e tanto altro in attesa del cenone pre-ecomaratona che di pasta-party sapeva ben poco, gratuito per gli atleti, 5€ per gli altri accompagnatori: ben tre tipi pasta, compreso quella al pesto, affettati, carne, verdure, fagiolini, il tutto innaffiato da buon vino del Chianti e poi, per finire cantucci e vin santo, scusate se è poco! Poi a nanna, chi negli alberghi della zona con filari di zucchine e zucche tutt’attorno, chi negli agriturismo come la sottoscritta che ha dormito in un mini appartamentino che ai miei occhi è sembrato un reggia! Grazie, grazie!  Domenica mattina “c’erano i caprioli a dare il buon giorno” e, mentre si avvicinava l’ora della partenza, l’aria che respiravo era di un’intensità, un profumo talmente inusuale, una cordialità che non ricordavo da tempo. Indaffarata al punto giusto per l’altro grande evento in terra senese, che si svolgerà fra tre settimane, a due passi da Castelnuovo, con strade che andranno ad incrociarsi, facenti tutti parte del percorso permanente de L’Eroica. Colori, musica, suoni, un arcobaleno vivace che si appresta a calpestare luoghi la cui sacralità non è mai messa in discussione. La 42 km parte direttamente dalla piazzetta di Castelnuovo B., mentre la 18 km denominata Chianti Trail comincia da San Gusmè per ricongiungersi con la 42 km e far ritorno nella piazzetta di Castelnuovo. Arrivano i primi della 18 km: a vincere la prova corta è Maria Chiara Parigi (Podistica Amatori Arezzo) che chiude un’ottima prova, pur reduce da un febbrone, in 1h20’32’’, addirittura 10^ assoluta al traguardo su quasi 800 partenti del piccolo trail. Seconda e terza piazza per la pistoiese Stefania Bargiacchi e la senese Barbara Del Bello. Al maschile vince la prova Giuseppe Pellacani, della Polisportiva Scandiano, che chiude in 1h16’04’’. Secondo posto per Mirko Refi, Podistica il Gregge Ribelle di Siena 1h16’48’’ e ottimo terzo posto per l’aretino Roberto Vaiani Lisi, Podistica Amatori Arezzo, 1h18’08’’. Seguono Roberto Venafro e Andrè Gazzani.  Dobbiamo attendere un po’, mentre i bambini giocano “indisturbati” sulla linea dell’arrivo, ed ecco dopo 3h03’20’’, il vincitore uscente si presenta sulla linea di arrivo, neanche tanto stanco, è lui, Roberto Rondoni, della Polisportiva Scandiano, che alza le braccia al cielo! Il secondo posto è ad appannaggio del bravissimo compagno di squadra, Daniele Palladino, che chiude a 3’ da Rondoni. Il terzo posto che, a detta del protagonista, vale più di una vittoria è nelle mani, dell’azzurro del trail e della 100 km, Francesco Caroni, di casa a Castelnuovo. Seguono nell’ordine Loris Fanton, Cristiano Di Vico, Alessandro Crivelli, Francesco Cazzola. Dobbiamo attendere un altro poco per veder la quota rosa bucare il cielo, ed eccola lei, Genny Fratini, Spotorno Run, che, felice e braccia al cielo conclude la sua fatica, dopo averla vista volare sulle creti, in 3h51’27’’. Ci vogliono altri sei minuti per vedere la seconda donna, Maria Cristina Orlandi, Podistica Sassolese. Il podio è completato da Marina Di Biase, Lippo Calderara. Seguono: Katarzina Kuzminska, Annarosa Mongera, Stefania Gungella, Concetta Bonaffini.  Questa è la cronaca pura dei vincitori e, mentre cominciavano le varie premiazioni, in piazza si continuava a giocare, a confondersi con il cielo terso, a inebriarsi di tanto calore, mentre un centinaio di metri più in là della piazza, fumanti piatti uscivano dalle sapienti e amorevoli mani delle donne del Chianti.  Mi sono ricordata di quanto correvo alla Passeggiata sulle creti senesi che ora non c’è più, ho visto il cippo di Montaperti, ma non ho visto nient'altro dello spettacolare paradisiaco percorso, con la speranza, che il prossimo anno, possa vivere ancora più intensamente, tuffandomi a tutto tondo dentro il dipinto chiamato Eco Maratona del Chianti, tuffarmi dentro questa tavolozza di colori. Hanno vinto tutti, hanno vinto gli organizzatori, due pasta-party degni della migliore tradizione familiare. Mi sono sentita amata (diventato ultimamente un optional, perché tanto “tutto è dovuto, tutto scontato”), ci siamo tutti sentiti amati e benvoluti tutti, nessuno escluso; al Chianti, sono state accolte tutte le 1.500 e più persone provenienti da ogni dove, con la stessa intensità, con lo stesso amore… Ho veduto cose nuove e dimenticate da tempo!  Ho visto bambini giocare tranquillamente sulla linea di arrivo, ed è il flash più bello che mi porterò per tanto tempo impresso in modo indelebile sulla mia povera retina fatta di sagome e colori sfuocati, ho visto palloncini volare sulle creti, ho visto la gente che, a differenza di tutte le altre corse, era dimentica del proprio tempo e del proprio orologio, contenta solo di aver concluso la propria corsa fatta di crete, scalinate, passaggi in ville, viste mozzafiato su una piana quella senese e del Chianti che il mondo ci invidia e dove la furia dei black-block si materializza solo al passaggio della 18 km ove ancora la gente non ha imparato la civiltà di buttare i bicchieri negli appositi contenitori e non lungo il percorso, soffermiamoci a pensare alla nostra furia di lasciare la scia dei nostri rifiuti in un posto paradisiaco! I black-block del podismo nostrano, ma questo è un altro racconto, un’erbaccia da sradicare, un'altra sola nube in un cielo azzurro e di notte tappezzato di stelle! Se solo gli organizzatori avessero il coraggio di squalificare quelli che mettono in atto questi comportamenti, forse si comincerebbe ad avere coscienza del paradiso cui viviamo e di cui non ci accorgiamo! Ho visto i primi uomini della 42 km bere al cippo di Montaperti e buttare i propri rifiuti negli appositi contenitori, se lo fanno loro lo possono fare anche gli altri… Ho visto la gente spiccare voli sulle crete, ho visto la gente, 1.500 persone o più sorridere, dimentichi per due giorni delle brutture del mondo e dei propri problemi; non ho veduto le vigne e i borghi d'immutato splendore e, proprio perché immutato, so che potrò rivivere a Dio piacendo questo splendore negli anni a venire, proprio perché immutato e speriamo immutabile… Non ho conosciuto la magnificenza delle ville, ma riesco a immaginarmele un po’ attraverso i racconti altrui; però mi è venuto il torcicollo perché davvero non sapevo più dove fotografare, qua e là, e le foto mai rese al pari del suggestivo paesaggio che cambiava ad ogni passo… Ho visto cose che molti umani non vedono, ho ricominciato a credere nelle favole! Non possiedo la pregiata penna del calamaio dei poeti, non so tracciare fantasiosi rivoli con la punta d'oro, non so descrivere la favolosa tavolozza di colori chiamata Chianti, e forse vi ho solo annoiato con le mie fantasie spicciole, di una cultura povera e “trafugata da internet”. Faccio parte dell'entourage dell'altra manifestazione nel Chianti, L'Eroica Running, del 6 novembre, ove speriamo che il sogno si realizzi, quello di un gemellaggio, perché abbiamo tutto per realizzare veramente un grande sogno allargato: portare sempre più persone, migliaia e migliaia da ogni parte del mondo ad immergersi nel nostro paradiso! Grazie Amici del Chianti! Grazie, perché ho sognato che un altro mondo pulito e bello è possibile!


Denise Quintieri

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