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Figli di un Dio Minore

Pur non essendo nelle condizioni di farlo, desideravo esserci e partecipare al Trail del Casentino. Perciò all’ultimo momento ho optato per la 12 km; la corta di contorno all’Ecotrail di Badia Prataglia, giunto alla sua quarta edizione. Di solito queste distanze “Minori” sono dedicate: a principianti, familiari accompagnatori o convalescenti come me. Alla partenza ci è stato comunicato che saremmo partiti successivamente, quando gli atleti della gara competitiva, sarebbero ripassati dal paese dopo un breve giro di prolungamento alla distanza delle scorse edizioni. "Peccato neppure la possibilità di confrontarsi alla pari con gli altri nel tratto comune" ho pensato tra me e me. Ed infatti una volta sopraggiunti gli agonisti, ammirazione e invidia hanno riempito i nostri occhi, e qualcuno ci ha detto che potevamo partire, framischiandoci, come un piccolo branco, alla mandria in fuga.
Subito mi sono reso conto che la sorellina minore aveva i connotati della maggiore, e che la prima salita ci sarebbe toccata tutta. Abbandonata qualsiasi velleità agonistica, ho cercato il ritmo migliore per intonarmi con l'ambiente, che mano a mano andava avvolgendomi. Un ritmo capace di darmi fluidità lungo l'intero tragitto senza accusare dolore al bicipite femorale sinistro.

Silenziosamente ho recitato il mio Mantra, step by step, regolare, armonico.

Ora footing ora walking, fino all'apice della salita, dove ci hanno diviso, e dove per noi è cominciata la discesa.

Una breve bretella in mezzo ai faggi, per poi ritrovarci nella strada bianca che a breve avrebbero percorso anche gli altri. La leggera fatica, sospinta da una brezza settembrina ha fatto si che diventassi parte del tutto.

Il silenzio del bosco era simile all’assenza di forse contrarie interne, l’aridità del suolo il mio bisogno di acqua, l'ombra il mio ristoro, il fruscio scricchiolante delle foglie, la paura che la causa per cui facevo la Corta, potesse risvegliarsi, e tenermi fermo ancora a lungo.

 

Francesco Tavanti

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