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Giacomo Guidi

18 'TIL I DIE"
 
"Come vengano giudicati il tempo che ottengo in gara e il mio posto in  graduatoria, come venga considerato il mio stile, è di secondaria importanza.

Ciò che conta per me, per il podista che sono, è tagliare un traguardo dopo l' altro, con le mie gambe.

Usare tutte le forze che sono necessarie, sopportare tutto ciò che devo, e  alla fine essere contento di me. Imparare qualcosa di concreto, piccolo finché si vuole, ma concreto, dagli  sbagli che faccio e dalla gioia che provo.
Affronto i compiti che ho davanti e li porto a compimento a uno a uno, fino a esaurimento delle forze. Concentro la mia attenzione su ogni singolo passo, ma al tempo stesso cerco di avere una visione globale, e di guardare  lontano. Perchè si dica quel che si vuole, ma io sono un maratoneta.
"

Questo brano, tratto dal libro "L'arte di correre" di Murakami Haruki,  credo che possa sintetizzare bene lo spirito che anima Giacomo ogni volta  che si allaccia le scarpette, ed esce a correre. Come runner, le sue qualità più grandi,  sono sicuramente la costanza e la determinazione, essendo un tipo molto  disciplinato e cocciuto, è disposto a seguire qualunque programma di  allenamento, se quello è il "piano". Dategli una tabella e un obiettivo e  lui diventerà il vostro soldatino.

E' uno che ci mette l'anima,è uno che  non si risparmia mai, è uno che, anche nella corsa, ha portato il suo  spirito da centrocampista usando pure i gomiti pur di non farsi passare  durante la recente corsa di Gnicche (sarà stato lo spirito del grande  Federigo ad animarlo). Combattente nato ma anche gran compagno di allenamento e di cene, ma soprattutto gran "narratore", con una capacità  di scrittura e di competenza veramente fuori dal comune. Rileggere i suoi  racconti il giorno dopo le fatiche (vuoi di un allenamento, vuoi di una  gara) ti rimette di buon umore e ti stimola per ritornare a correre prima  possibile.
Nel nostro ambiente lui è SilverRunner, ormai Giacomo lo chiamano solo in famiglia ed al lavoro, .
Tra le gare ci piace ricordare la maratona d'Italia da Maranello a Carpi  chiusa in 3h55' nel 2010, la corsa del Saracino nel 2010 in 55'39" e  recentemente, il bel risultato nella mezza del Lago Maggiore chiusa in  1h35'.
In bocca al lupo per i prossimi due obiettivi: la Cortina-Dobbiaco e la Maratona di Berlino a settembre prossimo.

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