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“L’Infinito” Trail del Conero

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento

odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce.
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva,

e il suon di lei. Così tra questa

immensità s'annega il pensier mio:

e il naufragar m’è dolce in questo mare.

Non certo sedendo ma correndo e mirando abbiamo percorso la terra di Leopardi. Due giorni intensi a Sirolo, per partecipare al primo Trail del Conero. Ci ritroviamo sabato all’ora di pranzo nel piccolo paese Rinascimentale, affacciato sopra le bianche scogliere e il mare cobalto. Dopo mangiato ritiriamo i pettorali e ci concediamo un autoscatto di gruppo, dai colori autunnali.

Sciogliamo le fila, per incontrarci all’ora di cena in una pizzeria lungo l’interminabile spiaggia sola e malinconica al ricordo degli schiamazzi estivi. La notte ci regalerà un’ora in più per ristorarci profondamente, la mattina c’è chi ammette l’ insonnia da prestazione.

Partenza ore nove, piccolo giro nel paese, di nuovo passaggio sulla partenza e giù in picchiata fino alla spiaggia. 200 mt nelle sabbie rese mobili dalla fredda fatica, e poi su per uno stretto sentiero dal selciato bianco roccioso. All’apice della salita saranno nove km, dalle pareti anguste di leccio e corbezzolo, e avari ma bellissimi scorci panoramici sulla spiaggia mano a mano più profonda. La parte centrale della gara è nell’entroterra del promontorio, strade carrabili, e ripidi-sdrucciolevoli slalom speciali da percorrere rigorosamente in fila indiana. Organizzazione leggera, ma presente nei punti che contano.

Qualcuno cade, è quasi inevitabile, i danni collaterali ripensando al tracciato e all’altimetria, potevano essere più pesanti. Si riscende da dove saliti fino alla solita spiaggia, e la già percorsa irta rampa fino allo striscione dell’arrivo. Quasi 23 km, 213 partenti (numero chiuso). Vaiani terzo con 1h58’; Fabbroni 2h16’; Zuccherelli 2h24’; Scrocca 2h28’ (sbaglia strada); Tavanti 2h33’; Lombardi si ritira dopo la prima salita per uno stiramento pregresso al polpaccio.

Francesco Tavanti

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