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Il Passatore visto da “vicino”….

(Nella foto in alto da sx Altero Culicchi, uno sconosciuto, Luciano Parati, il "grande"Giorgio Calcaterra vincitore del Passatore per sette volte consecutive dal 2006 al 2012, Marco Isacchi e Natale Zucchini).

Il racconto dell’assalto al Passatore di Natale, Altero e Marco…….e Luciano che l’ha fatta corta!

Siamo partiti in 4+1 sabato 26 Maggio dalla rotonda di Olmo con destinazione Firenze e obiettivo veder Faenza. Due aretini, Zucchini Natale ed io, due senesi, Culicchi Altero e Isacchi Marco, amici di Natale e adesso anche miei. A guidare la macchina Emanuele che si era presa la “briga” di accompagnarci a Firenze e assisterci durante tutta la gara con Beatrice (mia moglie…) e Daniele (mio figlio…) che arriveranno nel pomeriggio direttamente sul percorso. All’appello è mancato all’ultimo momento Filippo (l’altro mio figlio…) che per un lieve, anzi lievissimo, infortunio a scuola ha dovuto passare qualche ora al pronto soccorso di Arezzo in compagnia del nonno a sostituire la mamma e il babbo. Natale, Altero e Marco navigati ultra maratoneti, già “collaudati” al Passatore e con alle spalle svariate partecipazioni, mentre io alla prima esperienza e, inutile dirlo, con molti timori che ogni tanto facevano capolino. In macchina durante il viaggio tanti i ricordi raccontati dai veterani del Passatore che più che tranquillizzarmi mi facevano preoccupare. Comunque l’atmosfera era allegra e il viaggio è scorso veloce. All’arrivo a Firenze doveva essere “espletato” il rito del pranzo da “Franco Express” trattoria vicino alla stazione, anche se il nome tutto fa pensare meno che a un posto dove pranzare…Pasto veloce e poi subito in P.za Davanzati a ritirare il pettorale. Qui si comincia davvero a respirare l’atmosfera giusta con moltissimi atleti impegnati a ritirare i pettorali, a decidere come vestirsi, a compiere riti più o meno scaramantici e a cercare soluzioni innovative per evitare le vesciche ai piedi. A proposito…chi di voi sapeva che la fecola di patate “spolverata nei piedi” prima di infilare i calzini è un ottimo deterrente per le vesciche? Io no, ma adesso che l’ho provata vi assicuro che funziona! Il consiglio a me l'ha dato Natale nei giorni precedenti la corsa su suggerimento dell’amico senese Altero… (ma non ricordo, dove quest’ultimo abbia trovato la soluzione…) Cambiati di tutto punto per affrontare il Passatore…secondo rito scaramantico della giornata: ovvero caffè da “Caffè Paszkowski” in P.za della Repubblica. Lasciati gli zainetti a Emanuele, tornato per noi in Piazza della Signoria, e salutato l’amico Fabio Neri in compagnia del figlioletto e di Federico Baldini, giunti a Firenze per ritirare i pettorali della Dee JayTen in programma nella stessa città il giorno dopo, abbiamo iniziato la fase del riscaldamento… Si fa per dire perché in realtà ci guardavamo solo intorno, tanto avremo potuto riscaldarci subito dopo la partenza. Ed ecco che quasi all’improvviso ci è apparso davanti il “collega” Giorgio Calcaterra impegnato a firmare autografi e a farsi fotografare con chi glielo chiedeva, noi compresi. Veramente un signore, il romano, perché non sono molti quelli come lui che dieci minuti prima della partenza di una gara importante si concede ai tifosi senza “timore”. Scattata la foto via nel gruppone ad attendere lo start che di lì a pochi minuti avrebbe dato il sindaco fiorentino Renzi. Appena partiti la tensione si stempera. Natale mi aveva comunicato nei giorni precedenti che la tattica di gara avrebbe previsto, ovviamente, tratti di corsa alternati a passo e così è stato: corsa….passo….corsa….passo…soprattutto nei tratti in salita come la collina di Fiesole, l’attraversamento di Saletta e il tratto di strada che portava a Vetta Le Croci che si trova al 17° km circa. Qui abbiamo incrociato per la prima volta Beatrice che, dopo aver corrotto una vigilessa, stava entrando nel percorso con l’auto….Da questo momento in poi Emanuele, Beatrice e Daniele avranno la pazienza di aspettarci ai vari ristori, assisterci al bisogno, per poi ripartire fino al ristoro successivo…anche per loro è stata un’ultramaratona vera! Scollinato a Vetta le Croci inizia la prima vera importante discesa della gara… e giù di corsa attraversando i paesi di Popolano e Faltona, poi la strada diventa di nuovo strada piatta, ancora passo….corsa….passo…. corsa fino all’attraversamento di Borgo san Lorenzo posto al 32° km. Qui io riesco a parlare per telefono con Filippo che mi rassicura sul suo infortunio a scuola: “…nulla di grave, solo una piccola distorsione al dito medio della mano sinistra…vai babbo non ti preoccupare…”. A questo punto del percorso comincia una salita non troppo dura ma da affrontare con cautela, attraversando Panicaglia fino ad arrivare a Ronta, intorno al 38° km, dove comincia la vera salita…la più dura della corsa, quella che porta al Passo della Colla, quella dei “muraglioni” e con panorami bellissimi, lunga 10 km. Marco e Altero a questo punto decidono di rallentare leggermente mentre Natale ed io stiamo leggermente avanti.Dopo circa due chilometri dal cartello che indica la distanza dei 42,195 metri, l’incontro con Emanuele, Beatrice e Daniele e il primo cambio di vestiti perché il sole sta calando e il fresco comincia a farsi sentire. Pit Stop veloce e poi via verso la cima più alta della corsa, decide di accompagnarci anche Daniele per qualche chilometro. Prima di arrivare alla vetta ancora un rito scaramantico per Natale: panino al prosciutto al chioschetto che si trova sulla destra circa un chilometro e mezzo prima del GPM. Per non rischiare di perdere troppo tempo incarichiamo Beatrice di prendere i panini prima del nostro arrivo e lei, con la puntualità degna dei migliori ristori mai visti, si fa trovare prontissima…! Io poi decido di non mangiare perché già lo stomaco comincia a essere in subbuglio. Passa qualche minuto ed anche Altero e Marco, al cui rifornimento aveva pensato Emanuele, arrivano sul posto del “ristoro”, due parole con loro e dopo circa dieci minuti eccoci di nuovo in strada per l’ultimo tratto di salita vera. Un chilometro poco più percorso lentamente a passo e poi l’arrivo al valico della Colla: km 48! Passaggio sotto lo striscione del GPM foto di rito, rifornimento, ma io anche qui non riesco a toccare in sostanza nulla da mangiare perché il mio stomaco si rifiuta …E giù per la discesa. Intanto si è fatto buio fitto e la corsa diventa ancora più affascinante. Purtroppo per me a questo punto quello che già immaginavo ma non volevo accettare si realizza: primi sintomi di mal di stomaco forte e qualche istinto di vomito. Natale aspetta pazientemente, anche se io lo consiglio di andare perché sento che per me si fa dura, ma lui da buon amico decide di restare con me che piano piano riprendo vigore. Continua la corsa e si riparte in discesa attraversando Casaglia e Crespino. Tutto bene fino al rifornimento successivo che anche Natale decide di saltare e intanto siamo arrivati al 55° km circa. Nel frattempo anche i nostri accompagnatori Emanuele, Beatrice e Daniele continuano la loro ultra maratona aspettandoci circa ogni 5 km. Continua la discesa e propongo nuovamente a Natale di andare per il suo passo tanto io ho la necessità di alternare sempre più frequentemente il passo alla corsa, lui si convince e va …Non lo rivedrò più perché lui finirà la gara con il suo record personale di 13 ore e 29 minuti. Appena staccatomi da Natale riesco a ritrovare le ultime “forze mentali” e fisiche tanto che per circa tre km lo vedo davanti a me… Riesco a passare Stazione Fantino e,corricchiando e camminando arrivo al cartello dei 60 km. Poi però, finita la forza mentale, rallento decisamente e poco prima di Marradi, posto al 65° km, mi fermo a pensare se è il caso di continuare… Rimango seduto per terra a pensare per circa dieci minuti e poi riparto, ma ormai il mio destino è segnato. Attraverso Marradi dove si trova anche il rilevamento cronometrico, che sarà il mio ultimo passaggio certificato, provo a mangiare ma riaffiora nuovamente l’istinto del vomito. Qualche minuto e riparto percorrendo ancora circa 4 km con Beatrice e Daniele che a questo punto si soffermano ad aspettarmi ogni km. Qualche centinaio di metri prima di Sant’Adriano mi fermo di nuovo e mi siedo nella bauliera dell’auto a pensare … Neanche il passaggio di Altero e Marco (che nel frattempo hanno recuperato lo svantaggio che avevano su di me e chiuderanno la loro corsa con il personale di 14 ore e 51 minuti…) riesce a darmi l’input per ripartire quindi decido di salire in macchina ritirandomi. Il mio Passatore è durato solo 70 km, ero partito per farne 100, ma appena possibile cercherò di prendermi la rivincita… Ringrazio Natale perché senza di lui forse non avrei fatto neanche questo tentativo, Altero e Marco per la compagnia e la bella giornata trascorsa insieme, Beatrice, Emanuele e Daniele per l’assistenza logistica fornita… Ringrazio anche Filippo che da casa chiedeva informazioni……. Ciao Passatore….ci rivedremo sicuramente!

Luciano Parati

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