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Burundi, dove correre è reato

Leggendo le notizie dal mondo a volte rimango colpito da come a volte un'attività semplice come la corsa possa avere connotati rivoluzionari per alcuni popoli, dove cultura e situazione politica sono molto lontani dal nostro modo abituale di pensare e considerare le cose. 

In Burundi dal 2005, al termine dei sanguinosi conflitti etnici che hanno fatto 300.000 morti su una popolazione di circa 8 milioni è nata spontaneamente l'abitudine di correre il sabato mattina, spesso in gruppo, per allontanarsi almeno per un po' dalla paura e dalle brutture e dagli incubi. Centinaia di persone che in silenzio corrono, senza maglie tecniche o accessori, solo per il gusto di farlo.

Da marzo il presidente Pierre Nkurunziza, temendo che questi gruppi fossero occasioni di incontro per fomentare rivolte, ha imposto il divieto della corsa mattutina.   

Nonostante questo nelle colline intorno a Bujumbura si possono vedere il sabato file di persone di tutte le età che, tenendosi per mano, sfidano il divieto corrono mantenendo viva la passione e la tradizione della corsa. Chissà che tra questi non ci sia un futuro campione olimpico, sarebbe una favola a lieto fine.

Fonte: sito BBC (articolo)

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